ENTE IRRIGUO UMBRO-TOSCANO-AREZZO – Adduzione dalla Diga di Montedoglio alla Valdichiana.

  • 27 Febbraio 2019
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Committente

Ente Irriguo Umbro-Toscano – Arezzo

Ente Appaltante

Ente Irriguo Umbro-Toscano – Arezzo

Data inizio lavori

1996

Data fine lavori

1996

Importo lavori

62.045.840,71

Settori

IL SISTEMA OCCIDENTALE MONTEDOGLIO – Il Sistema Occidentale Montedoglio il cui progetto originario era stato elaborato dal Prof. Arredi nel 1965 ha la funzione principale infrastruttura idraulica ad uso plurimo al servizio della Valdichiana, da Arezzo fino alla zona dei laghi Trasimeno, Chiusi e Montepulciano, con un ruolo legato non soltanto agli originari impieghi irrigui, ma esteso anche al soddisfacimento delle diverse esigenze e bisogni idrici provenienti dai territori attraversati, come indicato dalle Regioni Umbria e Toscana nell’accordo del 1998 e confermato nel protocollo d’intesa del gennaio 2000.
Detta infrastruttura è previsto che derivi dall’invaso di Montedoglio sul Tevere una portata circa 14 m3/s da avviare con gallerie di valico e con una canalizzazione mista di canali, gallerie e tubazioni verso la Valdichiana, al servizio, mediante idonee vasche di compenso, dei territori della piana di Arezzo contigui alla Valdichiana aretina, senese e perugina. La realizzazione del sistema è stata prevista in un primo lotto dalla diga al manufatto del Fondaccio presso Arezzo, un secondo lotto dal Fondaccio fin poco oltre Castiglion Fiorentino, l’intero sistema a valle del secondo lotto e, infine, un terzo lotto esecutivo con la realizzazione di parte del ramo orientale in direzione del Lago Trasimeno.
Con l’esclusione del primo lotto, tutte le altre opere sono state progettate dagli scriventi tra gli anni 1996 e 2001. In particolare nel 1996 è stato redatto il progetto esecutivo del secondo lotto e negli anni 20002001 il progetto definitivo dell’intero sistema a valle del secondo lotto e l’esecutivo del terzo lotto.
Nel seguito vengono illustrate le opere progettate con il secondo lotto ormai quasi interamente realizzate.

DESCRIZIONE DELLE OPERE – Nel progetto è stato previsto un primo chilometro costituito da una galleria in pressione Ø 3,20 m il cui primo tratto é in artificiale, e quindi una coppia di condotte affiancate ed interrate in acciaio DN 2400, costituenti l’adduttore principale.
A valle dello sbocco della galleria è previsto il pezzo speciale di biforcazione e raccordo, in acciaio Fe 510 e di spessore
30 mm,che darà origine alla doppia tubazione dell’adduttore in pressione.
Questo pezzo speciale, parzialmente annegato in un blocco di calcestruzzo è ulteriormente bloccato a valle dal manufatto contenente due valvole a farfalla DN 2000 di sicurezza per eccesso di velocità, poste a protezione dell’intero adduttore.
L’adduttore attraversa dapprima la S.S. n° 71 Umbro-Casentinese per poi deviare a Sud guadagnando la fascia di terreno compresa fra questa strada statale e la linea ferrata Firenze – Roma. Lungo questo percorso, che permette di aggirare da valle numerosi abitati, il tracciato si snoda in aperta campagna fino al territorio comunale di Castiglion Fiorentino.
MANUFATTO DI RACCORDO
GALLERIA 3200 – CONDOTTE N° 2 DN 2400

L’attraversamento della linea Firenze-Roma è previsto con un complesso di opere, di cui il monolite ispezionabile in cls armato da infiggere a spinta in sotterraneo, contenente la coppia di tubazioni dell’adduttore, é senz’altro la più imponente.
Per preservare la sede ferroviaria dai pericoli di eventuali rotture delle tubazioni é necessario disporre sezionamenti di sicurezza a monte e a valle, ed assicurare l’allontanamento e lo smaltimento dell’acqua fuoriuscita dalla rottura che, nel nostro caso, attese le grandi portate istantanee e l’assenza di idonei recapiti vicini è stato risolto con la realizzazione di una vasca volano della capacità di 6.000 m3, posta a circa 50 metri di distanza dal piede del rilevato.
Per cercare di ridurre le dimensioni del notevole manufatto da infiggere a spinta, i diametri della coppia di tubazioni, nel tratto compreso fra i due sezionamenti di sicurezza, sono stati ridotti a DN 2000.
Numerosissimi elaborati grafici e descrittivi danno ragione di ogni aspetto dell’opera progettata comprese le motivazioni che hanno condotto alla scelta dei materiali per le tubazioni, al loro diametro (due DN 2400 in luogo di una DN 3200), alla tecnologia costruttiva, alla definizione degli spessori, alla metodologia dei controlli in stabilimento durante la produzione e a quelli da attuarsi per la loro posa in opera.
VASCA DI COMPENSO 9 – VOLUME UTILE 13.700 m3
PLANIMETRIA DI PROGETTO

VISTA SU GOOGLE EARTH DELLA VASCA REALIZZATA