ANAS – Analisi di sicurezza (Safety Review) Itinerario Catania-Gela (SS. n. 417 SS. n. 117bis Itinerario Catania-Gela).

  • 4 Aprile 2019
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Committente

Anas S.p.A. Sezione Compartimentale di Catania

Ente Appaltante

Anas S.p.A. Sezione Compartimentale di Catania

Data inizio lavori

2005

Data fine lavori

Importo lavori

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Settori

L’itinerario “Gela – Catania” è composto da due tronchi stradali. Il primo è rappresentato dalla SS 117bis “Centrale Sicula”, dal km 73+240 al km 92+326, che si sviluppa lungo il territorio provinciale di Caltanisetta, attraversando i comuni di Niscemi, Mazzarino e Gela. Il secondo è costituito dalla SS 417 “di Caltagirone”, dal km 0+000 al km 70+000, che percorre il territorio provinciale di Catania, attraversando i comuni di Caltagirone, Mineo, Palagonia, Ramacca, Belpasso e Misterbianco.

L’importanza dei centri serviti e la mancanza di un collegamento alternativo tra Gela e Catania fanno dell’itinerario in oggetto uno dei collegamenti primari della rete stradale siciliana.

La rilevanza di tale itinerario è confermata dal Piano Generale dei Trasporti 2001, che lo inserisce nella rete stradale SNIT (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti) rendendolo oggetto di interventi prioritari per lo sviluppo infrastrutturale della rete stradale di interesse nazionale.

Le mutate condizioni operative, in termini di flussi veicolari e velocità, richiedono un adeguamento complessivo della geometria del tracciato (risalente agli anni ’60-’70) agli standard imposti dalle norme progettuali vigenti, comportando lunghi tempi di attuazione e ingenti costi di realizzazione.

Quindi, nell’ottica di una riqualificazione funzionale dell’itinerario, l’analisi di sicurezza svolta è stata finalizzata all’individuazione di condizioni di rischio, reale o potenziale, per la circolazione che si accompagnano a particolari configurazioni infrastrutturali, e degli interventi migliorativi più opportuni realizzabili a breve termine e con costi non elevati.

Il Road Safety Review è una procedura utilizzata per le strade esistenti in esercizio e ha lo scopo di individuare le problematiche legate all’infrastruttura generatrici di incidenti stradali. Nel caso in esame, a causa della mancanza di dati di incidente attendibili e dettagliati, non è stato possibile effettuare uno studio preliminare di incidentalità, fatto che non ha compromesso la validità dell’analisi eseguita.

La procedura prevede tre momenti:

  1. analisi preliminare;

  2. ispezione del sito;

  3. analisi delle problematiche e redazione del rapporto di analisi.

L’individuazione dei fattori di rischio e delle opportune contromisure per la loro mitigazione o eliminazione, ha previsto l’esecuzione di ispezioni in situ delle intersezioni e degli accessi in esame, che sono state effettuate in più giorni secondo il seguente programma:

  • sopralluogo diurno preliminare in autovettura, percorrendo la strada nei due sensi di marcia a velocità normale;

  • sopralluogo diurno preliminare in autovettura, percorrendo la strada nei due sensi di marcia a velocità ridotta, fermandosi nei “punti critici”;

  • sopralluogo diurno delle intersezioni, sostando su ciascuna di esse per rilevarne i problemi;

  • sopralluogo notturno in autovettura, percorrendo la strada nei due sensi di marcia a velocità normale.

A termine delle ispezioni visive, sono state quindi analizzate solo le problematiche che influiscono sulla sicurezza.

I problemi riscontrati durante lo svolgimento dell’analisi sono stati distinti in due categorie:

  • difetti diffusi, che riguardano parte del tracciato stradale;

  • difetti localizzati; che interessano zone ben definite del tracciato.

Successivamente, per ciascuna categoria, sono state individuate diverse proposte di intervento atte a migliorale le condizioni di sicurezza, da eseguire in corrispondenza delle intersezioni presenti.

Nella fattispecie, relativamente ai “difetti diffusi”, gli interventi individuati riguardano:

  1. la manutenzione periodica del verde, rimuovendo la vegetazione in eccesso;

  2. la verifica del corretto funzionamento del sistema di smaltimento delle acque;

  3. ove possibile, la realizzazione di piazzole di sosta nei due sensi di marcia, posizionate ad intervalli di 1000 m, in rettifilo per garantire opportune condizioni di visibilità;

  4. la realizzazione di un sistema di delineazione continua del tracciato stradale per migliorare la percezione a distanza, mediante l’installazione di delineatori normali di margine, delineatori modulari di curva, delineatori di accesso e catarifrangenti su barriere di sicurezza;

  5. l’installazione di barriere a protezione degli ostacoli fissi non protetti posti in prossimità del margine della carreggiata;

  6. l’adeguamento, il ripristino e la manutenzione della segnaletica orizzontale e verticale;

  7. il rifacimento dello strato di usura, nei tratti in cui l’ammaloramento riguarda lo strato superficiale;

  8. interventi di rafforzamento e/o risanamento della pavimentazione stradale e del corpo stradale, nei tratti in cui sono stati evidenziati difetti di portanza;

  9. la verifica delle pendenze trasversali, sia in curva che in rettifilo, rispetto ai limiti di legge;

  10. la regolamentazione degli accessi.

Relativamente ai “difetti localizzati”, sono stati invece individuati i seguenti interventi:

  1. eliminazione della vegetazione in eccesso ai lati della curva, in modo da migliorarne la visibilità;

  2. installazione di delineatori modulari di curva e delineatori normali di margine;

  3. installazione di segnaletica orizzontale ad elevata retroriflettanza integrata con sistemi catarifrangenti;

  4. ripristino di aderenza e regolarità della pavimentazione;

  5. verifica della pendenza trasversale della curva ed eventuale ripristino.